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La storia
La storia
La prima citazione di Serole risale al 991. Nel 1209 Serole viene venduto al Comune di Asti da Oddone I che ne mantiene il dominio sotto forma di investitura. Il 3 febbraio 1300 Alberto Del Carretto acquista dai marchesi di Ponzane parte del mandamento di Spigno, nel quale era compreso anche Serole. I Genovesi, che ne detenevano il dominio, lo cedono al Marihese di Monferrato che è costretto nel 1427 a prenderne l'investitura dal Duca di Mlano. Da questi Serole passa alla famiglia de gli Asinari nel 1579, dietro investitura',del re di Spagna Filippo II, duca di Milano. Nel 1724 Serole segue la sorte di tutto il Marchesato passando sotto Casa Savoia, ma resta tuttavia oggetto di contesa per la famiglia Del Carretto. È da segnalare che sino al 1801 il paese resta esente dal versamento dei tributi.
Ricorda il "Dizionario corografico universale dell'Italia" del 1854: "Per dissodare i terreni sogliono i Serolesi abbruciarvi gli abeti selvatici e gli arbusti dei ginepreti, e per questo modo le terre ingrassate da questa cenere e fuliggine danno il dodici o il quindici per uno, per quattra anni consecutivi, senza uopo di altra concime: al quinto anno rinnovasi tale operazione, lasciando nell'intervallo libere crescenze alle piante selvatiche... In Serole vi era una cava d'ardesia, ora abbandonata".
Il castello di Serole, che serviva da abitazione ai marchesi feudatari di queste terre, andò completamente distrutto già sotto il dominio dei Savoia e la sua mancata ricostruzione denunzia lo scarso conto in cui era tenuto ai fini del sistema difensivo di allora.
Intorno alla metà del secolo scorso, un terzo del suo territorio era ricoperto di campi e di pascoli, un terza di castagneti e di alberi cedui, il rimanente era incolto; vi si producevano principalmente grano, meliga, castagne.
Si coltivavano le viti, ma con scarsi risultati, dal momento che le uve non potevano maturare completamente, a causa dell'altitudine.
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